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Mansioni Superiori nel Pubblico Impiego: il parere della Cassazione

Mansioni Superiori nel Pubblico Impiego: il parere della Cassazione
In una recente sentenza (1496/2022) la Corte di Cassazione si pronuncia sulle Mansioni Superiori
nel Pubblico Impiego.
La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 1496/2022, ha affermato che, in materia di pubblico
impiego contrattualizzato, lo svolgimento di fatto di mansioni proprie di una qualifica anche non
immediatamente superiore a quella di inquadramento formale comporta in ogni caso il diritto alla
retribuzione propria di detta qualifica superiore.
Questo diritto non è condizionato alla legittimità dell’assegnazione delle mansioni o alle previsioni
dei contratti collettivi, né all’operativa del nuovo sistema di classificazione del personale introdotto
dalla contrattazione collettiva.
Infatti, secondo i giudici, una diversa interpretazione sarebbe contraria all’intento del legislatore
di assicurare comunque al lavoratore una retribuzione proporzionata alla qualità del lavoro
prestato, in ossequio al principio di cui all’art. 36 della Costituzione

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