IL SULPL REPLICA A NAPOLI SUL QUOTIDIANO REPUBBLICA, È ORA CHE CERTI COMPORTAMENTI E "POTERI" ESCANO DAI CORPI DI POLIZIA LOCALE.
Con riferimento all’articolo del quotidiano “Repubblica” del 29 gennaio ultimo scorso pubblicato sulla pagina dedicata “NAPOLI”, sezione lavoro ed attività produttive, questa O.S., non può far a meno di intervenire sui punti trattati.
Gli appartenenti ai Corpi e Servizi di Polizia Locale italiana dal 1986 non sono più chiamati “Vigili Urbani”;
Gli appartenenti alla Polizia Locale sono impegnati al pari delle altre forze di Polizia statuali nel controllo del territorio ed hanno ormai raggiunto una grande professionalità:
Purtroppo alla data odierna anche dopo aver adito la commissione europea e dopo le raccomandazioni della stessa al governo italiano affinché per la Polizia Locale si prevedesse un contratto di natura pubblica essendo unica in Europa ad averlo privato, dopo che il nostro Ordinamento attraverso statuizioni ha ribadito che le funzioni di Polizia sono imprivatizzabili e pur avendo questa O.S. raccolto in passato e depositato 600.000 per la riforma della Polizia Locale, è collocata in un contratto privatistico nel comparto” Funzioni Locali”.
Pur avendo tutte le Regioni italiane, in regime concorrente con lo Stato per quanto attiene la Polizia Locale, fissato, per essa, dei contingenti numerici scaturenti dal rapporto abitanti/numero addetti, da quasi tutte fissate in un poliziotto locale ogni 500/800 abitanti, le norme regionali sul numero degli addetti dei Corpi e Servizi di Polizia Locale vengono disattese dagli Enti poiché vincolati alle Leggi ed alle prescrizioni previste, per le altre categorie del comparto, dalle normative ormai ataviche e puntuali sui fabbisogni assunzionali e sui limiti di bilancio imposti.
Inoltre la carenza di organico è rappresentato dall’ invecchiamento degli addetti che a causa dello stress e delle limitazioni sopraggiunte per lo svolgimento di una professione esposta ad alto rischio ed usurante sono poi destinati ad altro incarico, ergo da una parte viene previsto per l’ingresso alla professione di poliziotto locale il superamento delle prove fisiche ed imposto il limite di età e dall’altra si pongono vincoli assunzionali all’integrazione delle dotazioni.
Il Corpo di Polizia Locale di Napoli ha le stesse problematiche legate alle carenze di organico, per quanto sopra e perché le regioni del sud particolarmente, non investono in sicurezza, lo dimostra il fatto che, extrema ratio avrebbero potuto, per integrare seppur temporaneamente gli organici, assumere almeno in forma determinata, (prassi da noi avversata, per gli anni scorsi legati al periodo di pandemia) cosa che non è avvenuta.
Da quanto emerge infine dall’articolo del quotidiano, sembrerebbe che l’impiego tecnico operativo degli addetti al Corpo di P.L., sia determinato da “furieri” e curato da dirigenti sindacali e/o sindacalisti, tanto avrebbe dichiarato il Direttore Generale, ebbene se questo corrisponde a verità, ciò è espressamente vietato dalla Legge e tanto proprio al fine di evitare disparità di trattamento a favore degli iscritti alle rispettive organizzazioni sindacali in sfavore dei Lavoratori e delle Lavoratrici liberi, autonomi e indipendenti che non codividono le idee, le azioni e l'attività posta in essere dai quattro sindacati citati nell'articolo.
E’ chiaro che questa O.S. terrà monitorata la situazione del Corpo di Polizia Locale di Napoli e segnalerà alle autorità competenti eventuali condotte difformi dalla normativa, tanto al fine della tutela degli Operatori.
La segreteria generale