S INDACATO U NITARIO L AVORATORI P OLIZIA L OCALE 
38 anni a difesa della categoria

archivio Riceviamo e Pubblichiamo 2016

Miriam ha scritto: “Ricevere i complimenti dalla struttura è davvero un onore, è ciò che mi gratifica di più, perchè so che sono fatti con il cuore e con sincerità. Vorrei aggiungere Mario Assirelli che nel nostro lavoro, ingredienti fondamentali sono la preparazione, la sana curiosità e la passione, ma importante per la riuscita di un intervento del genere è anche il gioco di squadra, la collaborazione dei colleghi e quindi ringraziamo anche Manuel Martini, Andrea, Giuseppe, Gian Piero e Giusy Scarabelli. UNITI SI VINCE!!!”

31 DIRIGENTI REGIONALI ASSUNTI ILLEGITTIMAMENTE.

Lo scorso 7 giugno 2014, il Movimento 5 Stelle Lombardia ha depositato presso la Procura della Repubblica di Milano una querela contro ignoti per denunciare il caso dei 31 dirigenti assunti dalla Regione Lombardia nel 2006 in base a un concorso pubblico poi dichiarato illegittimo da parte del TAR Lombardia (sentenze n. 53/2008 e n. 14495/2010), del Consiglio di Stato in sede di appello (n. 2077/2009) e, infine, dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (n. 14495/2010).

Nonostante le 4 sentenze abbiano dichiarato l’illegittimità dell’assunzione fatta in base al bando annullato, quei 31 dirigenti fantasma continuano comunque a lavorare per la Regione, percependo un regolare stipendio. Il Movimento 5 Stelle Lombardia aveva già chiesto al Presidente della regione Roberto Maroni, sin dal suo insediamento in Regione, di dare “piena e trasparente” attuazione a quanto disposto dai giudici amministrativi e cioè concludere il rapporto lavorativo con i 31 dirigenti e, se necessario, pubblicare un nuovo bando.

La querela contro ignoti depositata agli inizi di giugno e firmata dai portavoce regionali Eugenio Casalino, Silvana Carcano, dal portavoce comunale Mattia Calise e dall’Associazione 5 Stelle per la legalità, chiede che la Magistratura proceda “nei confronti di ogni e qualunque soggetto che verrà ritenuto responsabile” per non aver ottemperato alle decisioni dei giudici amministrativi e ipotizza i reati di rifiuto di atti d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio sulla base di altre vicende simili così decise dai Tribunali.

“La denuncia querela – spiegano i depositari – è un atto dovuto: l’inerzia e il silenzio di una amministrazione pubblica rispetto alle sollecitazioni dei tribunali amministrativi non è tollerabile quando si tratta di regole certe. Per anni 31 persone hanno percepito stipendi senza averne alcun diritto. Chiediamo alla Magistratura che accerti i responsabili di un caso che imbarazza l’istituzione, che si protrae da anni e che, a nostro parere, ha danneggiato la regione”.

La querela rappresenta solo l’ultima di una lunga serie di iniziative politiche e legali che il Movimento 5 Stelle ha intrapreso per richiedere il ripristino della legalità facendo anche seguito ad un esposto depositato nel 2012 presso la Corte dei Conti perché fosse valutato l’eventuale danno erariale derivante dall’assunzione dei dirigenti e quantificabile, con una stima al ribasso, in circa 13 milioni di euro. Il Movimento resta fiducioso in attesa delle valutazioni della Corte.

newslwtter del 06/27/2014 – La settimana del Movimento 5 Stelle Lombardia – 20-27 giugno 2014

PENSIERO PERSONALE PROBABILMENTE DETTATO DAL MOMENTO PARTICOLARE IN CUI VERSA LA NOSTRA NAZIONE.

La politica e la nostra Costituzione – dove ci porta e cos’à comportato in Italia.

Rileviamo un elevato astensionismo nell’espressione del massimo potere che ha il cittadino, la crescita del voto di protesta, la più puerile sofferenza quotidiana, mostra quanto ormai sia diffusa tra il popolo/elettore la convinzione che in sostanza Destra e Sinistra si equivalgano, siano, purtroppo, la stessa cosa.

Ovviamente questa opinione può addure molte obiezioni, essa, però, coglie un dato reale e cioè che nel Paese esistono ruoli, gruppi sociali e interessi assolutamente decisivi, i quali però da tempo, pur di conservare un accesso privilegiato alla decisione politica, e così mantenere e accrescere il proprio rango e il proprio potere, si muovono usando indifferentemente la Destra e la Sinistra, al di là di qualunque loro ipotetica contrapposizione.

Istituzioni, ruoli, gruppi sociali e interessi che nessun attore politico ha il coraggio di colpire e che, con il tempo, hanno costituito quello che nella vicenda della Repubblica si presenta ormai come un vero e proprio blocco storico.

Significa un insieme coeso di elementi con forti legami interni anche di natura personale in grado di svolgere un ruolo di governo di fatto di aspetti decisivi della vita nazionale.

È il reale blocco burocratico corporativo, a sua volta collegato stabilmente a quei settori, economici e non, strettamente dipendenti da una qualche rendita di posizione e questi si muovono in collegamento con l’attività dei grandi interessi protetti.

È senz’altro un blocco creato ad hoc ed impermeabile, accentrato nel cuore dello Stato e della macchina pubblica, il cui potere consiste principalmente nella possibilità di condizionare, ostacolare o manipolare il processo legislativo e in genere il comando politico.

Spesso, purtroppo, usato / piegato a fini impropri o personali.

Infatti, si deve riflettere, specialmente di fronte alla componente giudiziario-burocratica del blocco in questione il ceto politico-parlamentare, quello che apparentemente ha il potere di decidere e di fare le leggi, si trova, invece, virtualmente in una situazione di sostanziale subordinazione, dal momento che nel novanta per cento dei casi fare una legge conta poco o nulla se essa non è corredata da un apposito regolamento attuativo che la renda effettivamente operante.

La redazione di tali regolamenti è sempre tutta nelle mani dell’alta burocrazia ministeriale, nonché — senza che vi sia alcuna legge che lo preveda, ma solo per un’antica consuetudine (?!) – essa è sottoposta al vaglio del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti. Un processo al cui interno è facile immaginare quali e quante possibilità si creino di far valere interessi e punti di vista che forzano, o addirittura contraddicono, la decisione — la sola realmente legittima — della rappresentanza politica.

In linea generale e da un punto di vista, diciamo così, sistemico il principale obiettivo del blocco burocratico-corporativo — a parte la protezione degli specifici interessi dei propri membri — è quello di autoalimentarsi, e quindi di frenare ogni cambiamento che alteri il quadro normativo, le prassi di gestione e le strutture relazionali all’interno del blocco stesso.

Insomma, è chiaro, tutto ciò che gli assicura la condizione di potere di cui oggi gode.

Potere che riveste principalmente due aspetti essenziali, quello dell’indirizzo, del suggerimento, del condizionamento, per lo più sotto la veste del consiglio tecnico-legale e quello – ancora più importante – d’interdizione.

Il potere cioè di non fare, di ritardare, di mettere da parte o addirittura di cancellare anche per via giudiziaria qualunque provvedimento non gradito.

Quindi, sul piano generale il risultato inevitabile di una simile azione finisce così per essere nella maggior parte dei casi quello di impedire tutte le misure volte a introdurre meccanismi e norme di tipo meritocratico, intese a liberalizzare, a semplificare, a rompere le barriere di accesso, le protezioni giuridiche e sindacali indebite.

Spesso per il proprio interesse, ma il più delle volte per la sua stessa natura inerziale, il blocco burocratico-corporativo, infatti, tende a lasciare sempre tutto com’è, sotto il controllo di chi è dentro, dei poteri esistenti e dei loro vertici di comando. Non importa se per far ciò bisogna arrivare a vanificare pure il ruolo di imparzialità e di terzietà che dovrebbe essere proprio dello Stato, se per esempio le Authority di garanzia e di controllo piuttosto che esercitare con incisività il proprio mandato e rivendicare con altrettanta incisività un potere di sanzione, preferiscono – come accade di regola – voltare la testa dall’altra parte e lasciar fare i grandi interessi su cui in teoria dovrebbero vegliare.

Chiariamoci, fenomeni più o meno analoghi a quelli fin qui accennati caratterizzano tutti i regimi democratici, però tra i grandi Paesi dell’Europa un processo così forte ed esteso di autonomizzazione degli apparati burocratico-giudiziari e di crescita dei loro collegamenti con gli interessi economici penso si sia avuto solo in Italia. Solo in Italia quegli apparati e gli interessi, economici e non, ad essi collegati, si sono appropriati di spazi di potere così vasti. E di conseguenza – complice il discredito generale della politica – solo in Italia il comando politico e i suoi rappresentanti sono stati così intimiditi, messi così nell’angolo, sono stati resi così subalterni alla sfera amministrativa, non a caso, forse, ciò ha corrisposto a una crisi generale del Paese, a una sua stasi progressiva in tutti i campi, alla sua crescente incapacità di cercare e di trovare strade e strumenti nuovi per il proprio sviluppo.

La gabbia di ferro del blocco burocratico-corporativo e degli interessi protetti ha soffocato la politica.

C’è solo da sperare che questa, nella nuova stagione che sembra annunciarsi, torni a respirare liberamente per assolvere i compiti cruciali che sono esclusivamente della politica e quindi dei cittadini.

Mario

Tutte le strade che un tempo conducevano a Roma conducono oggi agli Stati Uniti d’Europa

Tutte le strade che un tempo conducevano a Roma conducono oggi agli Stati Uniti d’Europa: questo scriveva nel 1947 Piero Calamandrei auspicando che l’Europa unità costituisse lo strumento per evitare nuove guerre in Europa. La storia ci insegna che le guerre in Europa ci sono comunque state, ma in quelli che erano gli stati dell’ex Yugoslavia, dimostrandoci che, con tutti i suoi difetti, l’Unione Europea come strumento di pace funziona. Come dire: la bellicosità franco-italo-tedesca (motore delle due guerre mondiali che hanno insanguinato il secolo scorso) è stata imbrigliata/sfogata nelle “guerre per la predominanza economica”.

Detto questo ecco la notizia! Lunedì 1 luglio 2013 anche la Croazia entra nell’Unione Europea, con tutto quanto ne consegue sul controllo della patente di guida, sulla residenza normale prevista dall’art. 118bis cds, l’importazione veicoli, la misura della cauzione ex articolo 207 cds, ecc

Attenzione quindi ad annotare la Croazia fra gli stati comunitari: anzi, unionali!

Nessuna novità invece per quanto attiene la copertura assicurativa: la Croazia, pur extracomunitaria, aveva già aderito all’accordo europeo (da non confondere con comunitario) di non controllo della copertura che si riteneva assolta con la semplice immatricolazione del veicolo

Bando per la cessione di n.4 mountain bike ad un Comando di Polizia Locale

A seguito del recente rinnovo del parco mezzi a due ruote, che ha visto il Comando di Polizia Locale di Ciampino dotarsi di nuove mountain bike per le pattuglie in servizio di polizia di prossimità in bicicletta, lo stesso Comando mette a disposizione dei comandi di Polizia Locale d’Italia le 4 mountain bike attrezzate utilizzate finora.

La cessione, che avverrà a titolo gratuito, avverrà mediante bando per l’aggiudicazione delle stesse, al quale potranno partecipare tutti i comandi del territorio nazionale purchè nella richiesta venga allegato un progetto per il loro utilizzo. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 16 luglio 2013.

Il bando è disponibile sul sito www.polizialocaleciampino.it

“Basta gettare fango sulla Polizia Locale! Le regole vanno rispettate
dappertutto”

Buongiorno,
Vi inoltro i vivaci articoli giornalistici associati ai seguenti
links, nei quali si contesta apertamente l’operato della Polizia Locale
di Treviglio per aver accertato infrazioni ed elevato conseguenti
verbali alla Croce Verde di Albino. Nella fattispecie l’ambulanza della
citata associazione onlus superava di poco il limite di velocità sulla
statale 42 (circolava a 96 Km/h anziché 90 Km/h) ma a quanto pare non
aveva attivato i dispositivi supplementari di allarme ed a luce
lampeggiante blu.      I Poliziotti Locali giustamente, portavano a
termine i propri doveri d’Ufficio notificando all’interessato
presidente i relativi atti amministrativi, numerati e non stracciabili,
come avviene imparzialmente per ogni conducente indisciplinato. Giova
precisare che neanche tanto tempo fa, i Carabinieri di Clusone
ritiravano la patente ad un volontario del summenzionato gruppo di
soccorso poiché aveva effettuato un sorpasso azzardato in prossimità di
un’intersezione critica, senza accendere lampeggianti e sirena – come
si evince da quanto divulgato.
In replica a quanto pubblicato, la Polizia Locale non conserva alcuna
esigenza ridicola di “fare cassa” ma il suo terreno prioritario di
intervento è quello di garantire elevati standard di sicurezza generale
alla collettività. Gli Agenti non hanno nulla contro gli operatori
sanitari poiché giornalmente salvano la Vita a numerose persone.
Tuttavia, nessun veicolo, con qualsiasi livrea, è autorizzato a
compiere manovre spericolate che possono costituire un serio pericolo
per gli utenti della strada, tanto più se si tengono spenti gli
impianti visivi/acustici previsti dall’Art. 177 del Codice della
Strada. Io non mi vergogno di essere un Agente di Polizia Locale, ogni
comportamento umano è disciplinato da norme giuridiche obbligatorie per
tutti che non possono essere infrante. L’ambulanza in questione, quando
viola la Legge, deve essere espressamente in stato di urgenza, ben
visibile ed udibile a distanza, allo scopo di non cagionare incidenti
stradali con vittime innocenti per aiutare il malcapitato di turno.

http://www.ecodibergamo.
it/stories/L’Urlo/382710_far_cassa_multiamo_le_ambulanze_regnano_superficialit_e_pressapochismo/

http://www.giornalettismo.com/archives/210081/lambulanza-multata-per-
guida-pericolosa/

Distinti Saluti
Agente di POLIZIA Locale
LIZZOLA Mirko
Iscritto SULPL

Sicurezza, incontro tra assessori di Piemonte e Lombardia per l’extraterritorialità della Polizia locale tra regioni diverse
Possibilità dell’extraterritorialità da parte degli agenti tra regioni diverse soprattutto in vista di Expo 2015, possibilità di accedere al Servizio d’informazione Centrale da parte delle polizie locali, e possibilità, sempre per la Polizia locale, di avere maggiore autonomia.
Sono questi i tre temi su cui si è focalizzato l’incontro avvenuto ieri – giovedì 16 maggio – a Milano, nella sede della Regione Lombardia, tra l’assessore alla Promozione della Sicurezza e della Polizia locale della Regione Piemonte, Riccardo Molinari e l’assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione della Regione Lombardia, Simona Bordonali. Temi questi su cui i due assessori si sono detti in perfetto accordo.

Chiederemo – ha dichiarato l’assessore regionale piemontese, Molinari – di essere ricevuti dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano perché vogliamo che il Servizio d’informazione che consente l’immediata visualizzazione della situazione giudiziaria di una persona, possa essere accessibile anche alle polizie locali e non solo alle forze dell’ordine come polizia e carabinieri”.

“E’ un meccanismo che consentirebbe – ha proseguito l’assessore– maggiore efficacia ed efficienza nel controllo del territorio da parte dei nostri agenti, supportando in maniera concreta l’operato delle altre forze dell’ordine”. L’idea è di cominciare con una sperimentazione sui capoluoghi delle due regioni e poi, se l’iniziativa si rivelerà valida ed utile, chiederemo che possa essere estesa ad altre realtà territoriali.

C’è poi il tema dell’extraterritorialità. Si tratta di consentire agli agenti della polizia municipale di poter intervenire non solo da un comune all’altro, ma anche di poter andar a scavalco di diverse regioni. Ad esempio la vicinanza territoriale ed economica tra Piemonte e Lombardia consentirebbe un miglior controllo del territorio. Su queste iniziative intendiamo coinvolgere anche la regione Veneto”.

“Rimane poi sempre sullo sfondo anche il grande capitolo di una sempre maggiore autonomia e capacità di iniziativa da parte delle polizie locali. Anche di questo parleremo con il ministro Alfano. È indispensabile, infatti, attivare tutti gli strumenti possibili per conseguire maggiore efficacia ed efficienza nel controllo del territorio”.

> Buongiorno a tutti, segnalo con profonda amarezza l’articolo redatto da un gruppo di persone che desiderano organizzare un referendum per abolire la Polizia Locale, trasformando gli operatori in banali operatori del traffico, senza alcuna qualifica. La vincenda si commenta da sola…
>
http://www.polizialocale.it/aree/stampa.aspx?idt=3&s=4&id=12614
>
> Teniamo duro!
> Agente Lizzola Mirko
> Iscritto SULPL

IL CASO DEL COLLEGA SU FACEBOOK

Quando lo sgombero dev’essere politicamente corretto

09 aprile 2013 – 19:45 Condanna sì, ma rigorosamente secondo la più classica dottrina della singola “mela marcia”. Nella bufera che si è scatenata sulle foto e i commenti postati su Facebook dal vigile urbano Giovanni T., svelati ieri da Zic e poi spariti, il mondo istituzionale e politico della città non sorprende: le responsabilità del singolo agente vengono stigmatizzate e anche duramente, ma guai a gettare la minima ombra sulla Polizia municipale. Allo stesso tempo, non si può non notare una certa retorica di fondo: sgomberare i rom e i senza tetto va bene e, non a caso, su questo terreno il Comune non lesina interventi; ma farlo aggiungendo qualche frase “politically uncorrect” questo no, proprio non si fa…Nel frattempo, si apprende che la Procura ha aperto un fascicolo conoscitivo sul caso, per ora senza alcuna ipotesi di reato. Ieri sera e’ stato il comandante dei vigili di Palazzo D’Accursio, Carlo Di Palma, a fare la segnalazione alla magistratura. Lo stesso comando ha anche avviato una sorta di “inchiesta interna” sull’agente, che potrebbe portare all’adozione di provvedimenti nei suoi confronti.Tornando ai commenti, il primo ad intervenire in giornata è stato il capogruppo del Pd in Comune, Francesco Critelli. Il suo auspicio è che arrivino presto “provvedimenti chiari”, questo “anche a salvaguardia di tutti gli altri agenti” perche’ “il comportamento scellerato di questo singolo rischia di ingenerare nella popolazione un giudizio complessivo che invece noi dobbiamo sforzarci di evitare”, dice Critelli. “Uno o comunque pochi singoli che si rendono protagonisti di queste dichiarazioni e comportamenti, che non esito a definire vergognosi, non ci devono assolutamente portare a un giudizio negativo sull’intero corpo della Polizia municipale, che e’ un corpo assolutamente sano, composto da persone oneste e capaci”. Per il dirigente del Pd, “non bisogna lasciarsi andare a prese di posizione o alimentare la polemica, perche’ nel momento in cui sono in campo i diretti responsabili devono poter svolgere loro attività in maniera serena”. Più secco il commento dell’assessore Matteo Lepore: “Frasi non degne della divisa ne’ di questa città” e per le quali “non c’e’ alcun tipo di giustificazione”. Sempre in casa Pd, il presidente del quartiere Navile, Daniele Ara, dice: “Il caso delle dichiarazioni razziste e superficiali dell’operatore della Polizia municipale amareggia molto per due ragioni un razzismo strisciante da respingere e un’offesa per gli operatori della Polizia municipale impegnati ogni giorno per il rispetto della legalità. Spero che la persona interessata chiarisca pubblicamente la sua opinione. Sarebbe un fatto di civiltà”.Sul caso è intervenuto anche il prefetto, Nicola Tranfaglia: “Se quanto riportato dalla stampa corrisponde al vero, non esito a definire quanto accaduto inqualificabile” e “mi auguro che la realtà non sia nei termini riportati”. Infine, il sindacato di categoria Sulpl, a cui Giovanni T. non è comunque iscritto. “Pensiamo che sia un episodio molto grave e da condannare perche’ chi indossa una divisa deve stare attento a quello che dice e a quello che fa, perche’ noi siamo l’anello di congiunzione tra cittadini e amministrazione, tutto deve essere soppesato. Tuttavia, c’’è’ da dire che Bologna non è come Milano o Roma, ci conosciamo tutti e su di lui non abbiamo mai rilevato criticità. Non ha mai dato problemi e ha sempre avuto una professionalita’ positiva. Speriamo che di questo episodio sappia dare una giustificazione”. ( articolo tratto da: http://www.zic.it/quando-lo-sgombero-devessere-politicamente-corretto/ )


“Sgomberiamo qualche zingarello” – Vigile urbano infiamma Facebook

Un agente della municipale di Bologna ha pubblicato una foto su una ‘visita’ a un campo rom accompagnandola con la frase: scoppia la polemica

di Massimo Fagnoni (Segreteria SULPL di Bologna)

Prendo la frase direttamente dal Carlino online proprio per non rischiare di fare la parafrasi dell’’articolo. Leggo anche il volantino delle USB, sull’’argomento, quello intitolato RAZZISTI E SCIACALLI. Ma andiamo con ordine e per fare questo devo premettere, come scrivevo pochi giorni fa nel mio blog, che non mi piace Facebook anche se lo uso e cerco soprattutto di non farmi usare dallo strumento, perché come tutti i social network non nasce per altruismo, ma come sappiamo è un grande business per chi ne può utilizzare i dati, e questo è un fatto che non bisogna mai dimenticare quando si decide di iscriversi e utilizzare un mezzo di socializzazione. Detto ciò, è chiaro che nel momento in cui uno di noi decide di utilizzare il mezzo deve fare doppia attenzione, nel mostrare immagini, nel prendere posizione e anche a quanto pare quando decide di cliccare semplicemente un mi piace. E’’ ridicolo lo so, ma ci tocca, perché indossare una divisa significa prendersi responsabilità, e noi lo sappiamo, lo sappiamo bene. L’’opinione pubblica è sempre pronta a crocifiggerci, perché noi siamo considerati gli esattori dei Comuni, i cani da guardia delle amministrazioni locali. Se adesso però osservo l’’episodio in tutta la sua consistenza trovo poco o niente, frasi spezzate, sicuramente non brillanti, ma neppure così scandalose e irriverenti, mostrano un lato del nostro lavoro, sottolineano il disagio di operatori sempre in prima linea, sempre nei luoghi più degradati, perché noi siamo coloro che tali luoghi li conoscono meglio, siamo esperti del territorio e delle sue problematicità. Questa è l’’unica informazione che è stata trascurata da tutti gli attori in campo.

I media hanno dato voce a un quotidiano on line autogestito Zic che in maniera retorica e semplicistica scava per cercare il marcio anche dove non c’è, per sparare, metaforicamente parlando, su qualsiasi divisa si muova, sport nazionale ormai, perché criminalizzarci sia che indossiamo la divisa degli agenti della polizia locale o un’’altra forza dell’’ordine, non importa… basta attaccare. I colleghi dell’’USB invece, nel loro volantino, parlano di compiti tradizionali del nostro Corpo, disattesi, perché costretti a impegnarsi nel controllo e repressione del disagio e delle categorie denominate nomadi (impropriamente) o dei senza tetto genericamente. Entrambi gli interventi, sia quello autogestito dal sito politicizzato, amplificato dai media, sia quello del sindacato di base saltano a piè pari un aspetto invece determinante, e cioè il ruolo sempre più importante del nostro corpo nel tessuto sociale della città. Non è questione di amministrazioni di sinistra o di destra, ma è un problema sociale. Nel tempo il lavoro è cambiato, e i compiti tradizionali si sono trasformati. Oggi non ci occupiamo solamente di viabilità e traffico, abbiamo dovuto imparare, nostro malgrado, a gestire il degrado, la microcriminalità, e la gestione dei rapporti con le cosiddette categorie sociali menzionate nel volantino dell’’USB. Noi siamo coloro che la città la conoscono meglio, perché qui ci siamo formati, siamo diventati un punto di riferimento per la collettività, se ci occupassimo d’’altro, come dicono i colleghi dell’’USB, sicuramente in città si creerebbe un vuoto operativo difficile da colmare. Su un punto però sono d’’accordo con i colleghi, sulla condanna della facilità con cui i mass media ci utilizzano sempre come facili bersagli, in un mondo dove la realtà non è più rilevante, ma serve solo come spunto per creare notizie diffamatorie che servono per vendere giornali, o per veicolare un’’opinione pubblica assuefatta alla maldicenza e alla denigrazione. Due considerazioni finali. Noi come SULPL non ci stancheremo mai di difendere i colleghi, fino alla fine e fino a prova certa di colpevolezza, perché questo deve essere il mandato di un Sindacato dei lavoratori: difendere l’ uomo o la donna che indossa la divisa, con lucidità e coraggio. Ultima considerazione, in realtà una raccomandazione: Facebook se proprio volete utilizzarlo fatelo misurando le parole, controllando i pensieri, proprio come fate nella vostra vita di relazione, quella vera, quella di tutti i giorni, perché una fotografia, un’’affermazione, anche un solo clic sbagliato, rimarrà in rete nei secoli dei secoli a vostra futura sventura.

 

Uomini e simboli

massimo gramellini

«Buongiorno, sono un vigile e lavoro a Torino. Lavoro in moto. Venerdì percorrevo una strada nei dintorni del municipio quando dieci anarchici mi sono sbucati davanti, a volto coperto e armati di bastoni. Ci siamo guardati per un tempo che a me è sembrato lunghissimo. Non so dirle perché, non provavo panico. Paura sì, ma non panico. Avrebbero potuto assalirmi con facilit à mentre tentavo di spostare la moto. Invece urlavano, gesticolavano, ma stavano fermi. Quando sono riuscito a ripartire nella direzione opposta hanno cominciato a correre, ma era troppo tardi per raggiungermi, mi hanno tirato solo un paio di sassi che non hanno causato danni.

«Esiste un flebile muro che separa, per fortuna, l’intenzione della violenza dall’attuazione della stessa. Un muro di cultura, di istinto, non saprei, forse di pietà. La mia calma ha forse ricordato al cervello di quelle persone che non erano di fronte a uno gnu impazzito dalla paura, ma a un uomo che cercava di uscire razionalmente da una situazione pericolosa. Ripensandoci, avrei voluto scendere dalla moto e avvicinarmi amichevolmente, mostrando alla loro rabbia che dentro la divisa c’era una persona come loro, non molto più vecchia di loro. Vent’anni fa ero anch’io tra quelli che manifestavano ed erano arrabbiati, anzi, lo sono ancora e ancora manifesto, se serve, ma l’opzione della violenza vigliacca non lo mai presa in considerazione. Ringrazio i miei genitori, che mi hanno insegnato a vedere le persone dietro i simboli. A pensare che su entrambi i lati della barricata c’è qualche papà che, come me, si preoccupa per il futuro del suo bimbo e non vede l’ora di rivederlo ».

http://www.lastampa.it/2013/04/18/cultura/opinioni/buongiorno/uomini-e-simboli-2glBzQ9UcIdRiFrp1h9dsI/pagina.html

Gioventù bruciata – di Gaspare Serra

TRICHIANA «Perchè sono partiti con tutta questa nebbia? È il comandante che ha deciso di partire, il comandante l’ha deciso». Il terzo tecnico dell’elicottero, Franco, dipendente della Smart Elicotteri, è rimasto nel B&B La Colombera ieri mattina: ha visto partire i colleghi, ha sentito il botto poco distante, alcuni minuti dopo. Franco è ancora sconvolto, piange, la titolare del B&B fa quadrato attorno al giovane, poco più che venticinquenne: ancora in tuta tecnica da meccanico si affaccia appena alla porta finestra del locale. Fatica a parlare: «Il mio nome? Non importa, neanche il loro: tutto non ha importanza, loro non ci sono più». Loro: Silvio e Felice con i quali ha condiviso più campagne di vaccinazione in provincia di Belluno. La squadra era arrivata giovedì e sarebbe dovuta rimanere una settimana per svolgere il lavoro vinto con l’appalto del ministero. Franco è stato sentito per tutto il pomeriggio dagli investigatori della squadra mobile che hanno cercato di ricostruire le circostanze con cui si è deciso di volare nonostante le condizioni proibitive e la visibilità zero sulla zona; oltre alle condizioni del velivolo. «Sono andati su e si vedeva bene, c’era il sole, altrimenti non si sarebbero alzati» spiegano i titolari del B&B che li ospitava «Già a maggio sono stati qui per un primo giro di profilassi». A poca distanza dall’incidente ci sono alcune case e in una di queste stavano lavorando alcuni tecnici elettricisti della ditta Offredi. Sono stati loro i primi a chiamare i soccorsi e a raggiungere l’elicottero sperando di poter aiutare qualcuno. Racconta Enzo Cappiello: «Stavo entrando quando ho sentito prima il rumore anomalo di un motore e pochissimo dopo un botto fragoroso». Difficile dire se il rumore sentito prima dello schianto fosse dovuto a un guasto del motore o al danno provocato dall’urto contro la casa vicina. «Quando ci siamo accorti che stava succedendo qualcosa di strano, l’elicottero stava già cadendo», continua Cappiello. «Ci siamo precipitati fuori ma era già caduto, siamo corsi in quella direzione e nel frattempo ho chiamato i vigili del fuoco. In pochi istanti ci siamo trovati davanti un ammasso di rottami fumanti e abbiamo visto subito i corpi di quei poveri giovani. Uno di loro sembrava ancora vivo, si muoveva, sembrava che respirasse, ma non so dire se questa fosse solo una nostra impressione, perché le condizioni di entrambi erano veramente brutte». In pochi istanti attorno all’elicottero si sono riunite alcune persone, tutte a chiedersi cosa fare. «Alcuni volevano aiutare quel ragazzo che sembrava ancora vivo, altri dicevano di non spostarlo per evitare di peggiorare la situazione. È stato terribile, perché mi sentivo impotente e ogni istante che passava prima dell’arrivo dell’ambulanza sembrava infinito». (i.a.ELICOTTERO SI SCHIANTA  ATRICHIANA

 

di conoscere queste persone per motivi legati al degrado della zona e delle situazioni di vivibilità nelle case, e non vorrei sembrare troppo di parte.
Chi Vi voglio segnalare, in quanto Voi potete e siete in grado di dare visibilità e conoscenza ai più, sono alcuni vigili della caserma di via Settala.

Sono stata nel loro piccolissimo ufficio al piano terra della caserma, l’anno scorso, dove ho portato alcune segnalazioni su situazioni pericolose e gravi circa alcune case del quartiere con situazioni di degrado e vivibilità disumane per le persone povere, sfruttate e costrette a vivere, non hanno alternative, peggio di animali.

Questi vigili sono solo in tre e di loro non ricordo i nomi, conosco solo il numero di telefono 02-77270657. Oltre ad essere persone di una umanità straordinaria, lavorano solo su casi di drammi umani e famigliari, mi hanno dato una soddisfazione incredibile e in poco tempo hanno affrontato i problemi da me esposti.

Ho colloquiato con loro e ho scoperto e potuto vedere delle cose che il Vostro articolo diventa quasi uno scherzo. Sono venuta a conoscenza che l’uso delle candele per illuminare le case, l’uso di falò per riscaldarsi e cucinare, l’uso di acqua riciclata più volte per lavarsi è ordinaria quotidianità per innumerevoli persone, italiane e straniere.

Ripeto, non vorrei esagerare, ma questi tre uomini sono da due anni impegnati in questa battaglia, ho saputo che non guardano troppo agli orari di lavoro e che hanno aiutato molte persone anche con iniziative personali lasciando loro cibo e a volte qualche soldo.

Sono cattolica e credo nell’esistenza degli angeli tra noi.

Hanno fatto centinaia di interventi e so che li segnalano agli uffici che Voi chiamate delle Autorità alle politiche sociali.

Ecco, questa mia solo per informarVi, come giornalisti credo Vi interessi, per dare alle persone che si trovano in condizioni di vita abitativa dove il pericolo è sempre in agguato, l’informazione che nella nostra zona esiste qualcuno a cui rivolgersi.

Da questi vigili si trova una parola e un consiglio, che per alcuni non sono nulla ma che per tanti, sono salvezza, soprattutto psicologica, di sapere di non essere soli, di avere qualcuno che ti ascolta.

Confido in Voi, nella Vostra professionalità, nella Vostra umanità dimostrata insieme alla Vostra voglia di far sapere continuamente i problemi di molte vite e di risaltare anche chi merita il giusto ringraziamento e attenzione. Nel paese dei corrotti, dei fannulloni e degli assenteisti, bisogna esaltare chi invece lavora con passione per aiutare il prossimo.

Grazie della Vostra disponibilità e continuate nella Vostra meravigliosa opera di interesse


ai veri problemi della gente. Che Dio Vi benedica.”

(nb: POLIZIA LOCALE MILANO, COMANDO ZONA 2, via Settala 30)

 

 
Caro Mario ti allego una breve discussione apparsa su FB, tra il comandante Buttarelli il sottoscritto e un collega a riguardo della sfilata del 2 giugno in via dei Fori Imperiali (Via dell’ Impero EF)
 
 
Con la Presente le RSU Borelli Gianni e Capizzi Francesco del  SULPM Unione Comuni Pianura Reggiana si complimentano con i Colleghi che nelle giornate 20,21 e 22 Marzo hanno partecipato al corso di formazione sull’autotrasporto organizzato in provincia di Bergamo.
nella giornata di giovedì 22 Marzo 2012 mentre si recavano al corso suindicato, nell’attraversare il Comune di Martinengo, si imbattevano in un gravissimo incidente stradale, tale da richiedere l’intervento dell’elisoccorso dall’ospedale niguarda di Milano.
Così i colleghi dimostravano ancora una volta,se mai ce ne fosse stato bisogno,il loro grande senso del dovere,un grande spirito di Corpo ed una elevata professionalità, aiutando i Colleghi di Martinengo nel gestire la viabilità, nei rilievi planimetrici del sinistro e nel garantire l’atterraggio in sicurezza dell’elicottero.
Imutile dire che l’apprezzamento che i nostri colleghi della Lombardia hanno avuto per il nostro operato è stato a dir poco entusiasmante; gli stessi ci hanno confidato di essere rimasti colpiti dall’elevata professionalità dimostrata e a loro volta si sono detti disponibili ad aiutarci per problemi di Polizia Giudiziaria, materia nella quale vanno fortissimo…..così per dirla alla bergamasca:” è scattato lo scambio di email”
Questa è la POLIZIA LOCALE che piace a noi del SULPM.
Un ringraziamento và anche ai colleghi che con un organico ai minimi termini sono rimasti nei rispettivi presidi a garantire i servizi ad i nostri Concittadini……
Un Abbraccio a Tutti e ancora COMPLIMENTI!!!!!!!!!!
 
Questa storia che sento dire in continuazione che dobbiamo tornare a fare i “vigili” di 30 anni fa’ sinceramente mi ha stancato, come mi ha stancato questo pressapochismo, questo ennesimo luogo comune, di questa “farsa” che trennt’anni fa, i VIGGGGILI URBANI, erano viggggili e non si sentivano poliziotti.
Ma questi signori sanno cosa accadeva trent’anni fa’ ??…ma lo sanno o no?
Allora dobbiamo tornare ad essere vigili urbani di trent’anni fa’….Dobbiamo tornare a fare i vigili come chi? come loro?:

Giuseppe Machedaucciso il 28 febbraio 1985 Reggio Calabria, vigile urbanono di 30 anni.
Giuseppe Macheda faceva parte di una squadra che – sotto la guida del pretore Angelo Giorgianni – si occupava di combattere l’abusivismo edilizio.
Gli sparano un colpo di fucile alle spalle nella notte mentre fa ritorno a casa.
La sera prima gli avevano incendiato l’auto. Due sere prima a prendere fuoco era stata l’auto di un altro componente della squadra.
La squadra antiabusivismo nelle settimane precedenti aveva sequestrato numerosi immobili e fatto arrestare molte persone.


oppure come:
Vigile Urbano Giuseppe Rattà
che il 24 Dicembre 1986 icadde nell’adempimento del dovere affrontando coraggiosamente un rapitore in fuga che,a seguito di uno scontro a fuoco,lo colpì mortalmente. Mentre cadeva al suolo riuscì comunque a sparare,con la propria pistola d’ordinanza, uccidendo il malvivente.

Salvatore Castelbuonodi Bolognetta, in provincia di Palermo, ucciso dalla mafia il 26 settembre 1978, colpito a morte con 5 colpi di pistola p38 a causa della sua fattiva collaborazione con i Carabinieri per la ricerca di latitanti.

Bartolomeo Mana
Morì a Druento (To) il 13 luglio 1979, all’ età di 35 anni. Il 13/07/1979 era in servizio disarmato nei pressi della locale Cassa di Risparmio; aggredito da alcuni rapinatori, venne spinto dentro la banca; cadde, tentò di rialzarsi, ma fu freddato con un proiettile alla testa. In seguito si scoprì che i rapinatori erano terroristi di Prima Linea che stavano compiendo una rapina per autofinanziamento.

Vincenzo Ugga, 
vigile urbano trentenne che il 9 marzo del ‘77 fu ucciso nel corso di una violenta sparatoria da un personaggio temibile e spregiudicato, Vincenzo Andraus, killer spietato che dopo una rapina fu inseguito proprio da una pattuglia di vigili e non esitò a sparare contro Ugga e i suoi colleghi

RENATO STUCCHI
vigile urbano di Pioltello (MI), viene ucciso nel dicembre 1976 a coltellate mentre contestava un verbale ad un ambulante abusivo

PAOLO RUGGERI
vigile urbano che il 22 gennaio 1977, a Paderno Dugnano (MI), viene ucciso da colpi di arma automatica, da rapinatori in fuga.

WALTER PROCACCINI
vigile urbano che il 6 novembre 1977 muore (28 anni, nel Corpo di Polizia Municipale di Roma da 11 mesi, sposato da 4 mesi) mentre inseguiva un giovane in vespa (forse uno scippatore), dopo averlo raggiunto, questi tira un calcio alla ruota del motociclo di servizio: il vigile cade a terra e riporta ferite gravissime alla testa che non gli lasceranno scampo

CARLO SALERNO
MILANO 30 maggio 1993 – . Tentata rapina con duplice omicidio ieri mattina a Trezzano sul Naviglio, un piccolo comune della periferia milanese. Un bandito ha ucciso un gioielliere, Aurelio Boeri, 44 anni, sposato, due figli, e un vigile urbano, il capo drappello Carlo Salerno, 35 anni, sposato, due figli, intervenuto per fermarlo. E’ accaduto ieri mattina, verso le 8, quando il gioielliere e’ arrivato al negozio. L’ uomo e’ stato bloccato dal rapinatore mentre stava aprendo la seconda delle due porte blindate sistemate all’ ingresso. Aurelio Boeri ha cercato di difendersi: sentendo le sue grida, due bambini sono corsi al vicino comando dei vigili urbani per chiedere aiuto. Carlo Salerno e’ arrivato proprio mentre il bandito, dopo aver ucciso il gioielliere con tre colpi di pistola, tentava la fuga. Per il vigile non c’ e’ stato scampo: e’ stato raggiunto da tre colpi, uno alla bocca e due al torace, sparati da distanza ravvicinata. L’ assassino e’ riuscito a scappare. Il gioielliere e il vigile sono morti durante il trasporto all’ ospedale.

ROBERTO BUSSI
vigile urbano di 28 anni ucciso a Torino da un commando di rapinatori il 31 marzo 1988 

Angelo Enrico Nobile
Vigile urbano di Solaro (MI) che nel 1980 venne ucciso da colpi di arma da fuoco sparati da alcuni malviventi dopo che lo stesso era intervenuto su un incidente nel quale erano rimasti coinvolti i delinquenti.


AURELIO ZAGHINI
Vigile Urbano
Medaglia d’oro al Valor Civile
ANCUPM – Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali dei corpi di Polizia Municipale

PALMI: MALEDETTAMENTE INDIGNATI!

di Comando P.L. Palmi

17/02/2012 PALMI

Colleghi carissimi,
vi giro una e-mail di protesta, che ho inviato al TG3, a seguito del
servizio giornalistico vergognoso mandato in onda nell’edizione delle
14:30, che è stato offensivo per la categoria.
Si dovrebbe richiamare l’attenzione di tutti e tutti dovrebbero inondarli
di messaggi di indignazione, che prescindono dall’episodio in se, sul
quale indaga la magistratura, ma che frenino questi miserabili!!!!!

—-Messaggio originale—-
Da: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
14/02/2012 14.58
A: “Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
servizio TG3 edizione delle ore 14:30

MALEDETTAMENTE INDIGNATI!

Davvero complimenti per il taglio giornalistico assolutamente distaccato e obiettivo dato nel servizio sulla morte del cileno a Milano a seguito di un conflitto a fuoco con la pattuglia della Polizia Locale, che deontologicamente ed eticamente poco si addice ad un organo di informazione.
Vi dovreste vergognare!!!
Siete subito andati a scovare il profilo facebook di quell’agente,nominandolo “provetto rambo” in un servizio di cronaca che si pretende “obiettiva”.
Avete insultato una intera categoria, affermando, sempre in un servizio
giornalistico di cronaca, che quell’agente fa parte degli oltre 3000
agenti chiamati ad “imitare polizia e carabinieri senza avere la
preparazione”…. ma davvero complimenti!

Che schifo di paese è questo in cui viviamo?

Capisco che per voi il vigile è meglio quando viene trucidato sotto le
ruote di un delinquente, capisco che voi non abbiate la minima cognizione
di cosa voglia dire portare una divisa, mettendo a repentaglio tutti i
giorni la propria vita. Capisco che a voi non importi assolutamente un
beneamato che i vigili sono chiamati a svolgere tutte le medesime incombenze dei carabinieri e della polizia, con analoghi rischi, ma, in
compenso, senza avere le stesse tutele normative e previdenziali.
Capisco che a voi nulla importa se alla vedova di un carabiniere morto in
servizio spetta il riconoscimento della causa di servizio ed alla vedova
di un vigile trucidato (informatevi…. ce ne sono stati decine!!!) non
spetta un fico secco, men che meno i funerali di Stato.
Ma a voi cosa importa…. andate a guardare il profilo facebook e prendete per i fondelli la categoria che già è al colmo dell’ira!!!
Ma sbaglio o di casi simili purtroppo ce ne sono stati a decine? Il poliziotto Spaccarotella o qualcosa di simile vi dice nulla?
Avete anche lì scavato nel suo profilo faceebook e lo avete chiamato “provetto rambo” o quello era un poliziotto e quindi era sconveniente sfottere la categoria di Stato.
Cercate di fare giornalismo onorando il termine, non fate commenti faziosi che non vi competono e dei quali non avete cognizione alcuna: ciò è vergognoso!!!!

Francesco Managò – Comandante Polizia Municipale
Nota di Redazione

Francesco carissimo, siamo con te, sintonizzati con la tua stessa passione e comune sofferenza della stragrande maggioranza di colleghi, di ogni parte d’Italia.
Tutti sappiamo che tanti settori della pubblica opinione non vedono di
buon occhio la nostra funzione sociale di armonizzatori delle relazioni
cittadine, di “angeli” della loro protezione e difesa;
che la maggior parte dei Sindaci, anzicchè perorare le nostre aspettative
legittime e difenderci a tutto tondo, preferiscono, per lo più, godere dei nostri servizi come quelli dei cortigiani del passato, in divisa da
lacchè, e non come quelli, meramente tecnici, di una democrazia moderna,
che si forma dal basso delle culture e delle tradizioni popolari
municipalistiche; che a concorrere a tale nostro stato di continua afflizione incidono fortemente anche le nostre fronde interne, tutte protese a conservare le comode nicchie consolidate, refrattarie ad ogni stimolo di innovazione e di sensibilità per gli interessi generali della Nazione; che la politica nazionale si muove sulle stesse analoghe coordinate d’azione e che speriamo possano essere superate dalla illuministica missione del Demiurgo europeo, Prof. Mario Monti;
che forte e retriva, in termini di cambiamenti culturali ed economici, è
arroccata anche la resistenza passiva di dinosaura burocrazia istituzionale, sempre sollecita a bloccare ogni nostro tentativo di sussulti innovativi, di richieste di metamorfosi professionali, a tutto vantaggio anche delle popolazioni amministrate; che al sincero progresso della categoria manca la spinta moral-intellettuale delle tante nostre energie dirigenziali, distratte da un egoismo esasperato, o in tutt’ altre faccende affaccendate; che, insomma, Francesco, potremo superare tutte queste montagne di ostacoli e contrarietà, soltanto se sapremo mettere da parte la cultura del nostro italico vizio del “ particulare”, così rinunziando a fare più gli ardenti Comandanti che i diligenti Dirigenti, a predicare e praticare le buone programmazioni di formazione ed addestramento professionale dei nostri addetti, di migliorare le loro permoformance organizzative, di rinunciare al pericolo dell’autoreferenzialità, di sempre più potenziare le loro capacità tecnico-istituzionali con percorsi comuni ed omogenei, evitando temerarie fughe in avanti, con convergenze di prassi operative ed azioni di nuova governance, attraverso il confronto di comparazioni, emulazioni ed affiancamenti vari di moduli operativi suggeriti dalle tecnologie e dai supporti mediatici.
Francesco, gli incidenti capitano in ogni categoria, la tragedia, invece,
rimane nei ranghi, allo sfascio, di questa RAI, inquinata da sempre più
cani, porci e maramaldi.
© Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali dei Corpi di Polizia
Municipale

O MORTI O IN GALERA! Non vi è alternativa! Il collega che ha sparato e
ucciso a Milano è indagato per ECCESSO COLPOSO I N LEGITTIMA DIFESA.
SE AD INTERCETTARE IL VEICOLO CON A BORDO I DUE MALAVITOSI FOSSE STATA
UNA DELLE ALTRE PATTUGLIE  (POLSTATO O CC) CHE STAVANO ACCORRENDO IN
ZONA DELLA RISSA E UN COMPONENTE AVESSE ESPLOSO IL COLPO DI PISTOLA CHE
SFORTUNATAMENTE HA UCCISO IL GIOVANE CILENO, LO STESSO AVREBBE AVUTO
ALTRO TRATTAMENTO PERCHE  L’ARMA IN DOTAZIONE NON E’ IN USO PER LA SOLA
DIFESA PERSONALE.
Ora bisogna riflettere anche alla luce dell’imminente approvazione?
della legge di riforma della PL che prevede ancora che bil porto
dell’arma in dotazione sia concesso ESCLUSIVAMENTE per difesa personale:
Per quanto mi riguarda proporrei di restituire l’arma e rinunciare alla
qualifica di PS in segno di protesta e rifiutarci di effettuare
interventi che NON CI COMPETONO, stando alla normativa attuale.
Facciamolo presente ai politici e al Governo attuale.

Istruttore di PL Antonio M.
Istruttore di tiro della Polizia Locale Lombarda

LA POLIZIA LOCALE NON E’ CARNE DA MACELLO

ciao, ho letto lo stato d’agitazione. Ritengo che questo sia il punto di non ritorno sia tra la politica del parlamento e il sulpm ma soprattutto tra il sulpm e i suoi iscritti, è la prova della verità per capire se la categoria vuole realmente questa benedetta riforma e quanto è disposta a fare per ottenerla. A Roma dobbiamo essere veramente tanti, ma se ciò non bastasse a catalizzare l’attenzione sulla polizia locale (nonostante i nostri morti) incrociamo le braccia e blocchiamo la sicurezza italiana delle nostre città. Polizia e CC non arrivano a far nulla, è notizia di ieri che ha Milano per svolgere i conrolli fiscali hanno impiegato la polizia locale, e poi? vogliono anche il sangue?…Caro Mario è ora di far veramente sul serio a costo di vedere a malincuore la nuda realtà di una categoria morbida e apatica che non segue l’unico sindacato che vuole il bene della polizia locale e che sta versando anima e sangue in quello che fa, ovvero tu e pochi altri.

Posso immaginare la tua fatica, lo sconforto, il grande impegno che ci metti, ed è anche per questo che son con te e che nel  mio piccolo ti sostengo.

Un abbraccio Vanes, imola.

 

Se fossi…..
Se fossi un poliziotto sarei addestrato armato e tutelato sul lavoro…e avrei riconosciuta la causa di servizio…
Se fossi un carabiniere sarei addestrato armato e tutelato sul lavoro…e avrei riconosciuta la causa di servizio…
Se fossi un un finanziere sarei addestrato armato e tutelato sul lavoro…e avrei riconosciuta la causa di servizio…
Se fossi un poliziotto penitenziario sarei addestrato armato e tutelato sul lavoro…e avrei riconosciuta la causa di servizio…
Se fossi un agente forestale sarei addestrato armato e tutelato sul lavoro…e avrei riconosciuta la causa di servizio…
Ma sono un vigile urbano (a volte mi chiamano agente di polizia locale) faccio il loro stesso lavoro ( o meglio…anche quello che alcuni di loro non vogliono fare), il mio stipendio e’ di 300 euro inferiore, non sono addestrato, non sono tutelato da una legge seria di categoria….e se un giorno mi ammazzano mentre lavoro per tutelare la legalita’….sulla mia lapide scriveranno….”Morto stupidamente in servizio…mentre giocava a far lo sceriffo…ps: ai suoi figli e famigliari non viene riconosciuta la causa di servizio”.
Vergognatevi politici…vergognatevi sindacati… confederali…vergognatevi!!!!
Io da domani senza una seria riforma giochero’ solo a far l’impiegato comunale con il culo attaccato alla sedia di una scrivania…cosi’ quando moriro’ in servizio cadendo dalla sedia…allora si che potranno chiamarmi eroe!
 
Buonasera, un racconto da un Ispettore di P.M. di strada.Carissimo Davide,ho letto la tua email pubblicata sul sito del sulpm e devo dire che mi ha sorpreso molto; innanzi tutto sollevi perplessità e dubbi sul fatto che la stampa e la tv abbiana rimarcato più volte che ad uccidere il collega eroe Nicolò sia stato un SUV; ebbene caro Davide io non sono certo amico della stampa o della tv, la quale ci ha sempre bistrattati, ma se ad uccidere Nicolò è stato un assassino alla guida di un SUV, non potevano mica scrivere che era un’utilitaria o una berlina, era un SUV……..

Ieri unitamente ad un collega giovane di età e di servizio, ma fortunatamente sveglio e con molta volontà (ne abbiamo sempre meno) durante un controllo stradale alle 10 del mattino diamo l’alt ad  una macchina che arrivava nella nebbia a tutta velocità.

Direte.. quindi? Cosa c’è di strano? E’ mattina che cosa vuoi che succeda? Un semplice verbale cds come tanti e via… Siamo Vigili che pericolo corriamo? Bene, la riposta è nessun pericolo o problema, se non fosse che i tempi cambiano ed a bordo notiamo quattro brutti, anzi bruttissimi ceffi, che ci puntano e ci costringono a fare un passo indietro ed a mettere mano sull’arma d’ordinanza pregando e sperando di poterlo raccontare anche perché siamo lì,  abbandonati come cani su di una Statale trafficatissima senza sapere nulla di ciò che succede intorno a noi, senza banche dati, senza arma lunga, senza giubbetti antiproiettile e soprattutto con la convinzione inculcata e voluta dal Comando (sono quasi tutti così) che non siamo forze dell’ordine e che non compete a noi la prevenzione e la repressione dei reati.

Che fare quindi? Fortunatamente ci pensano loro i “cattivi” che ci dicono (e lo vediamo) di avere un ferito a bordo e di dover correre all’ospedale; che dire, vista la situazione va benissimo così e con rispettoso fare rispondo, andate pure, segnandomi il numero di targa. Qualche secondo, almeno il tempo di veder sfrecciare via il bolide, non chiamo la mia centrale perché ne sapeva meno di me e perché era impegnata a fare altre pratiche amministrative, ma chiamo la centrale di una VERA forza di polizia, almeno con i mezzi, pagata e riconosciuta come tale, dove mi viene detto che ricercavano una macchina di quel tipo con 4 persone a bordo, probabilmente di origine SINTI che avevano appena fatto saltare una cassaforte in una bella villetta, veniva inoltre aggiunto che uno o più erano probabilmente feriti; ringrazio della cortese e preziosa informazione per conoscenza e grazia fornita e da vero… CONVINTO O IDIOTA (dipende da chi legge)… vado all’ospedale per fare quello per cui non sono pagato, il POLIZIOTTO. Vi tralascio il dettaglio dei fatti avvenuti fra i reparti dell’ospedale per ricercare il ferito, fra i parcheggi esterni per cercare il veicolo sapientemente nascosto,  la fatica nello scovare gli altri tre e soprattutto la guerra fra i vertici delle forze di Polizia, ovviamente con la mia testa in mezzo pronta a saltare, che cercavano di accaparrarsi l’arresto e naturalmente con il mio Comando che non sapeva e non voleva saperne nulla, anzi avrebbe preferito vedermi andare ovunque distante da lì. Comunque in breve, io ed il giovane collega non abbiamo mollato l’OSSO ed abbiamo, anche se con l’intervento di una delle varie forze di polizia arrivata sulle prede, arrestato tutti e quattro gli individui, trovato la macchina con celato sopra ogni cosa, dagli arnesi da scasso agli scanner, dai buchi nascosti nel talaio alle guide per mettere targhe false, dai passamontagna alle scarpe di ricambio; per ultimo, ma di ovvia importanza abbiamo altresì sequestrato meticolosamente oggetti in ospedale trovati nelle disponibilità del ferito che hanno dimostrato la colpevolezza ed incastrato i quattro Sinti.

Il tutto è terminato con quattro su quattro associati al carcere e brillante operazione compiuta; da notare che gli arrestati erano veri e propri delinquenti specializzati in furti e rapine in ville sia di giorno che di notte, reati commessi in più Province.

Il merito di tutto ciò ovviamente è finito alla forza di polizia mentre a noi è rimasta una bella lavata di testa dai superiori.

Che dire, penso al povero Niccolò, collega eroe di Milano e dico, questa volta sono stato molto molto fortunato.

Ora vado, domani si presta nuovamente servizio, grazie per l’attenzione e buon lavoro a tutti.

FIRMATO

Un Impiegato, Un Messo, Un Vigile, Un Poliziotto.. oppure fate voi perché io non lo so!!

IL COMMENTO:

Non vi sono commenti da fare, dice tutto la lettera; se qualcuno volesse renderla pubblica, magari nelle varie commissioni al Senato così da far capire ai ” testardi ” oppositori della legge di riforma della polizia locale che è davero tempo di cambiare.

Naturalmente, prima di inviarla, ne ho verificato l’autenticità: i fatti sono accaduti ad Alba (CN)

e pubblicati dalla stampa.

Rassegna stampa » Dettaglio

Sventata rapina in villa
(28/01/12 – Grandain)

Alba – E’ finita male ieri ad un gruppo di 4 nomadi “sinti”, tutti con numerosi precedenti penali alle spalle per reati contro il patrimonio che vivono ad Asti, arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Alba in collaborazione con i colleghi di Villanova d’Asti e gli Agenti della Polizia Municipale di Alba e Guarene per il reato di tentato furto aggravato in concorso poi trasferiti nel carcere albese.

Ieri mattina i nomadi, dopo aver forzato la porta d’ingresso di una villetta di proprietà di un impiegato a Castellero (piccolo comune della Provincia di Asti), avevano individuato una cassaforte a muro e, mediante un flessibile elettrico, avevano iniziato a tagliarla. Ad un certo punto però l’utensile non ha funzionato come avrebbe dovuto colpendo violentemente al volto il ladro che lo stava maneggiando il quale ha iniziato a perdere molto sangue dall’occhio sinistro.

I “sinti”, vista la situazione, hanno rinunciato di portare a termine il furto e, dopo aver prelevato una tovaglia dalla cucina dell’abitazione del derubato con cui hanno cercato di tamponare la ferita del loro complice, si sono allontanati tutti e quattro in gran fretta a bordo di un’Alfa Romeo. L’auto veniva però notata da alcuni vicini di casa che informavano i Carabinieri della Compagnia di Villanova d’Asti e scattavano immediatamente le ricerche dei malfattori non solo in provincia di Asti ma estese anche alle vicine di Cuneo e Torino.

L’auto segnalata veniva notata, qualche ora più tardi, da una pattuglia della Polizia Municipale di Alba alla periferia cittadina in corso Asti. Ai Vigili Urbani i quattro chiedevano dove fosse l’ospedale perché avevano un ferito a bordo e gli agenti, dopo avere indicato loro l’ospedale, si insospettivano ed informavano immediatamente i Carabinieri di Alba che bloccavano al pronto soccorso il giovane “sinti” ferito all’occhio durante il furto finito male. Dei suoi complici però nessuna traccia perché, dopo averlo lasciato al pronto soccorso, si erano allontanati per non rischiare di essere individuati.

I Carabinieri di Alba e Villanova d’Asti non si sono però dati per vinti e si sono appostati all’esterno dell’ospedale di Alba in attesa che tornassero i tre complici del nomade ferito ed in effetti, dopo alcune ore, sono arrivati e li hanno catturati.

All’interno della loro auto i militari hanno rinvenuto e sequestrato la tovaglia intrisa di sangue prelevata a casa del derubato per tamponare il sangue del complice ferito e due radio ricetrasmittenti in grado di captare le frequenze delle Forze di Polizia. Inoltre, nel bagagliaio dell’auto, era stato ricavato un vano nascosto probabilmente usato per depositare il frutto dei “colpi” da loro messi a segno.

Dell’arresto è stato informato il Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Alba Dott.ssa Donatella Maisa e su di loro sono tuttora in corso indagini da parte dei Carabinieri di Alba e Villanova d’Asti perché si ritiene possano essere gli esecutori materiali di furti in abitazione con taglio di casseforti simili a quello commesso ieri.

di Davide Rizzi, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
dalla segreteria siciliana un pensiero su un’associazione sindacale denominata – 21 gennaio 2012 La paura fa 09 ops…!!!! scusate 90
Bravi….. la paura di essere ridicoli vi ha reso furbi, meglio cambiare la data, così almeno ci sono le altre sigle e vi potete camuffare. A questo punto vi do un consiglio, a ognuno dei vostri partecipanti date 10 bandiere e a ogni contrattista una casacca della P.L., così nelle foto sarete moltissimi.

19 gennaio 2012 Mobilitazione della Polizia Locale in Roma 9-23 febbraio 2012

Il Comandante
Dr. Domenico Giannetta
333/3052645
Articolo Sicurezza Stradale DSC_0358 DSC_0362
 
CONCORSO PUBBLICO BARLETTA, UNA FARSA
LERICI, LE SANZIONI, I CITTADINI  E LA RIMOZIONE DEL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE
Stalking - 01
SASSOFERRATO E IL MOMENTO PARTICOLARE DELLA CATEGORIA
COMMENTI E RINGRAZIAMENTI AL SENATORE SAIA – DI MUMOLO GIUSEPPE
lettera alla politica sulla polizia locale nazionale e regionale – di lello stillitano
lettera a striscia la notizia – di giuliano corso PENSIERI DI ALTRI COLLEGHI
in bocca al lupo al comandante Alves Benedetti
costituzione tradita sulla dignità dei lavoratori
cisl si prepara al nuovo contratto
sistemazione targa risposta Ministero Trasporti
un ultimo saluto al collega Brizzi deceduto in servizio comandato presso le terre verdiane parma
un arrivederci alla comandante valeria meloncelli
cortina – patteggia la fede sveva dopo i noti eventi in cui ha visto il padre, successivamente, chiedere scusa sia al TG che al convegno SULPM alla Categoria
inaugurazione accademia ufficiali e sottufficiali polizia locale 28.11.2009  milano
cgil, sempre le medesime cose
incredibile …..il lupo è tornato sotto altre spoglie … senza parole
stato_agitazione_Comparto friuli venezia giulia
lettera di un cittadino sul convegno di vasto ritucci

bitonto – mandiamo a casa il comandante

mannamoli a casa

autovelox … forse ecco perchè!

video antiborseggi-antiscippi

Veltroni porta Cisl e Uil in dote a Dario !!

articolo de’ IL TEMPO del 3 luglio 2009 –
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/07/03/1043520-veltroni_porta_cisl_dote_dario.shtml
Cari amici del PdL
articolo apparso su Il Tempo del 3 luglio 2009:
LA NEWS
L’ex sindaco di Roma tira la volata a Franceschini e fa un passo indietro: “Sono fuori e resterò fuori dal congresso, come avevo promesso”.
“Bentornato Walter”. Lo striscione, appeso alla balaustra della galleria, accoglie Veltroni non appena mette piede al Teatro Capranica. Ed è impossibile non sorridere. In fondo è stato proprio l’ex sindaco di Roma, dopo un anno e mezzo alla guida del Pd, a lasciare tutto. Certo, le pressioni erano tante, ma nessuno glielo ha imposto. E comunque sono passati cinque mesi, non un secolo. Così come sono passati appena due anni (la manifestazione romana è nata proprio per festeggiare la ricorrenza) dall’ormai famosissimo discorso del Lingotto che, in gran parte, è rimasto un bel discorso.
E Walter, forse, qualche responsabilità ce l’ha. Comunque il passato è passato. Oggi è un giorno di festa. Ed è per questo che Veltroni ha voluto tutti accanto a sé. Dalla famiglia ai veltroniani doc come Giorgio Tonini e Walter Verini. Da Piero Fassino a Giovanna Melandri. Da Sergio Chiamparino a Debora Serracchiani e David Sassoli. Ma soprattuto ha voluto in platea i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Sono la sua dote per il candidato segretario Dario Franceschini (anche lui presente in platea). Anche se Walter fa un passo indietro: «Sono fuori e resterò fuori dal congresso, come avevo promesso».
 
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Complimenti vivissimi. La professionalità della Poliza Locale cresce soprattutto con questi importanti traguardi.
Ad Maiora
giuseppe Bonfilio
Il giorno 15 Giugno 2009 presso l’aula magna dell’Università
Marconi di Roma  facoltà di Giurisprudenza – si è laureato in Scienze
Giuridiche, il  collega di San Ferdinando (RC) Spanò Giuseppe, discutendo la
tesi di Criminologia “Web Crimes e Pedofilia virtuale”. Grazie.
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Della nuova legge quadro non è ancora stabilito bene se il porto d’armi vale su tutto il territorio nazionale, fattispecie questa che ha sempre creato problemi di ordine legale e talvolta contrasti con le altre forze dell’ordine che hanno anche denunciato colleghi trovati in possesso dell’arma di ordinanza fuori dal territorio comunale.
Sono fortemente contrario alle ipotesi di cui agli art. 11, c.9, e 13 della bozza della legge presentata dal Sen. Saia riguardo all’obbligo di costituire aree di P.L. con almeno 15 operatori.
Sinteticamente affermo che moltissimi territori nazionali (esempio il nostro) per arrivare a 15 operatori devono coprire territori molto vasti e tortuosi e pertanto si pongono diversi problemi del tipo. – chi fa il Comandante, quello del comune più grande? il più alto in grado? si fa una selezione pubblica? – il territorio molto vasto non disperde i controlli che vanno ad accavallarsi a quelli che fanno i Carabinieri e la Polizia? – le indennità di responsabile del servizio che ha il collega del comune con 1 o 2 operatori vengono mantenute o soppresse a favore del solo Comandante del corpo? – la capillarità e la municipalità di un servizio accurato paese per paese che consente all’agente unico o ai due agenti di sapere tutto ma proprio tutto del territorio in cui operano, del tessuto sociale, della composizione delle case dei propri cittadini ecc. ecc. facendo ciò che in gergo moderno si chiama gossip e che è tanto utile ai Carabinieri quando cercano informazioni chi lo farebbe? Sono patrimoni di informazioni questi, che un servizio generico come quello previsto all’art.13 renderebbe vano. -quanto sopra senza nulla togliere ad accordi tra comuni o convenzioni per fare qualche servizio di P.L. in forma associata. – la parte amministrativa dei comuni forzatamente associati dalla nuova legge chi la gestisce,il comando unificato o il singolo comune deve trovare altre risorse umane per la parte ‘cartacea’ del lavoro visto che l’agente è diventato non più il punto di riferimento del comune, ma ‘uno dei tanti’? Io porto ad esempio la mia situazione visto che opero, come agente unico di P.L., in un territorio a vocazione turistica per la presenza del lago di Lecco e la vicinanza con Bellagio, piuttosto vasto e seguendo anche il Commercio. Premesso che nel periodo estivo usufruisco di personale aggiuntivo limitatamente alle giornate festive, a qualche giorno infrasettimanale e per un massimo di 6-7 mesi l’anno con un costo che è la metà di ciò che costerebbe avere un altro operatore a tempo pieno. Il servizio che offriamo è ottimo, capillare, attento alle esigenze dei cittadini con un solo handicap che è la parte amministrativa che mi assorbe l’80% del tempo di lavoro sottraendomi la possibilità di essere più spesso sulla strada. Il discorso è molto lungo e lo termino qui comunque l’obbligatorietà dei consorzi non fa bene a nessuno credete a chi è quasi un quarto di secolo che fa questo dannatissimo e amatissimo mestiere. Se volete conoscere meglio ciò che penso di questa legge telefonatemi e anche se la mia voce non conta niente saprete almeno come la pensano in tanti su questa storia. Auguri a tutti di buon lavoro.
Gabriele RAIA
appunto … ancora si guarda all’interesse del proprio orticello … noi siamo convinti, invece, che la CATEGORIA SIA’ CRESCIUTA  e comprenda molto bene qual’è l’interesse generale, tra l’altro votato con un referenum online su questo siot …. con buona pace dei responsabili dei servizi che diventeranno dei commissari e non è certo poco.
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enti-parco-e-ddl-saia
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Salve, Vi comunico che in data 18.04.2009 è stata inaugurata la nuova sede della Polizia Locale di San Nicola la Strada (CE).Una struttura moderna ed efficiente.Vi allego alcune foto.Saluti
Il dirigente sindacale S.U.L.P.M. Edaordo Vermiglio
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nuova polizia locale !!!! ma quando? ma smettiamola!!!!!!!
la lettera
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corriere della sera – il commento di ezio bassani comandante di serravalle scrivia
__terremoto-dell’aquila una realtà _____________________
2009-cose-non-capiamo 2009-diffida-ospol-pag1 2009-diffida-ospol-pag2 roma le armi il sulpm e il csa, quando alcuni operatori non sapendo di cosa si parla e che mirano ad altri interessi minano lo sforzo di un’intera Categoria - le parole non servono, ma .. i collghi dovrebbero essere matui oggi … !!??
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ti attapira
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dimissioni collega acireale
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Carissimi Direttori e carissimi giornalisti,
Ultimamente nel nostro paese non si parla altro che di sicurezza, e visto gli
ultimi episodi successi, giustamente la cittadinanza si sta preoccupando sempre
più di questo fenomeno.
Io vi volevo chiedere  se qualcuno di voi si è mai chiesto la funzione che ha
la Polizia Locale nella sicurezza pubblica…..
Questa mia domanda nasce dalla ” Ignoranza che hanno  quasi tutte le
amministrazioni locali” nelle funzioni della propria Polizia, in quanto non
sanno che i “Vigili Urbani o Ghisa o Pizzardoni o LA POLIZIA LOCALE  come si
vogliono chiamare” sono agenti e ufficiali di Polizia Giudiziaria quindi
uguagliati ai Carabinieri e Alle altre Forze di Polizia della Stato, con
qualche limitazione territoriale e temporale ma del resto UGUALE.
Questa mia mail indirizzata agli organi di stampa è  motivata in quanto voi
giornalisti non si sa la motivazione, ma non evidenziate la nostra
professionalità come quelle delle altre Forze di Polizia ma evidenziate il
nostro lavoro solo per le multe sopra i parabbrezza.
Questo purtroppo non giova alla nostra divisa e alla nostra credibilità ma ci
danneggia, vi vorrei invitare a moderare il sito dei sindacati di categoria,
cosi anche voi potete informarvi delle operazioni che quotidianamente facciamo.
Ed un po di pubblicità ci aiuterà nel nostro lavoro e fara conoscere alla gente
la nostra professionalità.
Volevo ancora segnalarvi che siamo uno dei pochi Stati al Mondo che abbiamo 8
forze di Polizia e che la Legge 65/86 quella della Polizia Municipale e vecchia
più di 20 anni mai ritoccata mentre la società è parecchia cambiata……….
Ringrazio tutti per l’attenzione che mi avete dato leggendo queste 2 righe di
sfogo……… Grazie e confido in voi per fare in modo che tutte le notizie
sia quelle delle multe sul parabbrezza sia quelle anti- droga sia altre
operazioni che vengono svolte dalla Polizia Municipale vengono pubblicizzate in
modo uguale……… Vedi CC, Polizia ecc……….. grazie ancora e buona
serata a tutti
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lettera aperta dai colleghi della provincia di torino
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dal commissariato sulpm del piemonte bravo gigi moncalvo

___________________________ mail0004.JPGdi vito parisi – replica alla giornalista lucia annunziata————————– …anche oggi il “buon di pietro”, in occasione del question-time, ha
ribadito il concetto che “..se persino per fare il vigile urbano o il
bidello ci vuole una fedina penale pulita …”. Questo suo ripetersi
adesso mi ha fatto incazzare, motivo per cui sento il bisogno di
querelarlo o scrivere al presidente della camera. Sia ben chiaro, non
sono incazzato per essere stato accumunato ai bidelli, bensì per non
essere stato considerato, neanche lontanamente, una forza di polizia,
ma essere stato considerato come l’ultima categoria di lavoratori, dove
persino per “questi” la fedina penale deve essere pulita …
scusate ma sentivo l’impellente necessità di sfogarmi con un amico ————————-Nel QUESTION-TIME del 25/09/08, dopo avere ascoltato l’intervento dell’ On. Di Pietro, ritengo sia necessario precisare al suddetto che, qualora ciò gli fosse sfuggito, il “Vigile Urbano” è, innanzi tutto, suo malgrado, un tutore della Legge e non l’ultimo dei mestieri (per i quali vengono richiesti i precedenti penali), così come si deduce dal suo intervento, dove (nonostante questa ultima posizione), è necessario non avere precedenti penali per esercitare la professione.
L’esempio dallo stesso citato per indicare la necessità di assenza di precedenti penali anche per la classe dei politici, benché nobile la richiesta formulata dall’onorevole, offende profondamente la CATEGORIA, che non può certamente essere menzionata come esempio di necessità di “FEDINA PENALE PULITA”, trasmettendo però un messaggio come quello
fatto dall’On. Di Pietro che nel suo intervento diceva testualmente: – “…persino per fare il Vigile Urbano ci vuole una fedina pulita, mentre ciò non accade per il politico…”.
Non possiamo certo lasciare passare come se niente fosse, perché il Di Pietro deve capire che il Polizziotto Municipale non è l’ultima categoria da portare come esempio.
Grazie Dott. Giovanni Oliva ———————–
Gent.mo Segretario Generale, mi fa molto piacere informarLa che oggi 20 Ottobre 2009 presso le sale del Giudice di Pace in Palombara Sabina (Roma), i colleghi Alessandro e Guglielmo Marchetti hanno tenuto un corso gratuito di formazione in materia di sicurezza pubblica Legge n. 94/09.
Il corso che ha visto la partecipazione di oltre quaranta agenti, ufficiali e sottufficiali della polizia locale, provenienti da diversi comuni dell’area sabina e dei castelli romani è stato accolto favorevolmente e con entusiasmo anche dal Comandante della locale stazione dei Carabinieri e dal Sindaco Paolo della Rocca che ha portato i saluti a nome del Comune.
Il Sindaco, nel ringraziare il relatore Alessandro Marchetti si è reso pubblicamente disponibile ad intraprendere altre iniziative che la Segreteria Romana e Provinciale del S.U.L.P.M. voglia realizzare.
A breve uscirà anche un articolo sul quotidiano locale “Nuovo Guidonia Tivoli Oggi”, allegato al “Giornale”, in merito al su detto corso.
Tra gli altri erano presenti anche degli appartenenti alla mia categoria dei Guardiaparco della Regione Lazio dei Parchi urbani ed extraurbani, iscritti al nostro sindacato.
Molto interessati alla lezione e speranzosi nel veder approvata la riforma di Legge Quadro sulla Polizia Locale, tengo a precisare che nel Lazio i Guardiaparco sono ben quattrocento e grazie a Guglielmo Marchetti che mi ha dato fiducia il S.U.L.P.M. sta entrando autorevolmente anche in questa realtà lavorativa.
Spero che i colleghi che oggi ci hanno gentilmente fatto da relatori possano sempre  più in seguito, supportarci ed aggiornarci, anche e perchè no con la Sua presenza nel Lazio.
Saluti fraterni
Massimiliano Salvatori – Segr. Prov.le Agg.to sulpm
http://www.sulpm.it/sulpm/lazio/2009/2009-10-20-corso-Palombara/2009-10-20-Corso-Palombara.htm
caro assirelli,
torno nuovamente a scrivere dopo i fatti accaduti a Parma; dal primo Ottobre (gg in cui sono venuto a conoscenza della notizia) non mi capacito del perché è stata effettuata da parte della stampa una campagna denigratori nei confronti di tutta la categoria (io opero in Piemonte, quindi totalmente estraneo ai fatti di Parma..), proprio non riesco a capire perché stiamo a tutti così ”antipatici”, ma è perché nei nostri compiti c’è anche quello di fare le contravvenzioni o per che cosa??
nel caso specifico i giornalisti hanno sparato a zero etichettando i colleghi come dei razzisti, sputtanandoci su tg nazionali e giornali senza nemmeno ipotizzare (e non sarebbe la prima volta) che magari il povero ragazzo di colore non dica la verità!! e i due colleghi feriti?? si sono causati lesioni da soli?? e poi perchè se uno non ha niente da nascondere hai controlli scappa?? possibile che i colleghi non si siano identificati??
una cosa caro assirelli è certa: è troppo facile accusare la polizia municipale l’ anello debole delle forze dell’ ordine ; pensi che ho letto sui giornali commenti osceni da parte di politici più o meno importanti (di cui non sottolineo lo schieramento) che non sanno nemmeno i compiti e i dovero che abbiamo, alcuni addirittura sostengono che non è compito nostro arrestare gli spacciatori o chi commette un reato in flagranza, che dobbiamo solo fare soste divieti e cds, altri hanno sparato a zero solo perchè secondo loro la divisa è di destra e non di sinistra, siamo considerati dei fascisti, dei razzisti, ma,  la sicurezza urbana e il quieto vivere non dovrebbe avere colore politico dovrebbe essere un diritto fortemente voluto da tutti! non crede che questo fatto sia stato strumentalizzato troppo da qualche partito e sindacato?? perché a parte il ministro Maroni nessuno ha preso una posizione di difesa nei confronti della ns categoria, spiegando hai signori giornalisti (o forse giornalai) che forse è presto per trarre decisioni affrettate che è troppo facile fare i conti senza l’ oste, che scrivere sul giornale non vuol dire sentenziare una condanna, che tocca alla procura mandare avanti un indagine e che alla fine chi avrà sbagliato pagherà??
concludo caro assirelli formulando un quesito: se i ns colleghi usciranno da questa storia puliti, la notizia avrà lo stesso risalto o verrà archiviata?
mi scuso per lo sfogo, distinti saluti.
alessio
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Illustre direzione ,
la presente per sottoporLe una problematica seria e di notevole
importanza.Le invio la nota di risposta del Presidente della Camera alla mia
missiva sulla riforma della Legge della Polizia Locale.
Cordialmente saluto e ringrazio per l’attenzione
Antonio Piricelli
Consigliere Comunale Ischia e collega della Polizia Loca
consigliere comunale antonio piricelli ( pd ) e riforma polizia locale
risposta presidente della camera dei deputatii
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From: To: “assirelli” Sent: Thursday, June 12, 2008 4:06 PM
Subject: Lettera pubblicata sul Giornale di Brescia
Spettabile SULPM, sono un operatore di Polizia, Agente di Polizia Locale del Comune di Iseo(BS). In allegato Vi trasmetto una mia lettera che è stata pubblicata sul Giornale di Brescia. Il mio lavoro mi porta ogni giorno ad essere presente sulle strade e mi è sembrato opportuno, visto che credo che si possa fare tanto per la sicurezza stradale, scrivere delle mie riflessioni. Distinti saluti.
Giuseppe Scolaro – Agente di Polizia Locale
…ormai è sempre la stessa storia.
L’asfalto bagnato, la folle velocità, una distrazione…
…ed ecco, si è spenta un’altra luce. Un’altra vita è volata via in un istante. Qualcuno ha messo la parola fine al posto sbagliato. Si comincia così, lamiere contorte, vetri sull’asfalto, poi le sirene, i lampeggianti blu di polizia e ambulanza. I minuti diventano lunghi come ore e, ad un tratto, quello che era il caotico teatro di una tragedia, si trasforma in un luogo di profondo silenzio. Un silenzio pieno di pensieri e di perché.
Non è più un triste e raro episodio, ma un continuo accrescersi della stessa tragedia. L’incidente non è più un evento inconsueto ma è soltanto una piccola parte di una strage che continua giorno dopo giorno a crescere nei suoi numeri.
I veicoli devono essere utilizzati come mezzo di trasporto. Devono essere sinonimo di utilità. Le regole devono essere rispettare e ognuno di noi, a salvaguardia della propria vita, deve accertarsi che anche gli altri le rispettino. A volte, purtroppo, capita che ha la peggio colui che rispetta le regole. Non dobbiamo prenderci la libertà di non rispettarle perché non è soltanto un rischio per noi ma per tutti gli utenti della strada. E’ vero: “la libertà propria finisce dove inizia quella degli altri”.
E poi amici, molti rispettano il Codice della Strada soltanto per non incorrere in una sanzione amministrativa e, quando non vedono la presenza di operatori di polizia eccoli di nuovo a trasgredire. Ma sapete che gran parte della violazioni prevede come sanzione un pagamento dai 36 ai 74 euro? Il rischio più grande non è la multa, ma è mettere in pericolo la propria sicurezza, la propria vita e la vita di altre persone incolpevoli. Probabilmente molti danno alla propria vita un valore così basso da essere addirittura inferiore a quello di una sanzione. Ma la vostra vita vale meno di 36 o 74 euro?
Giuseppe Scolaro
Comando Polizia Locale di Iseo- Via Mirolte n.78 – 25049 Iseo (BS)
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From: alessandro verduci To: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sent: Sunday, May 11, 2008 5:30 PM
Subject: aggressioni
Da Monza – il delegato RSU per il SULPM-DICCAP Alessandro Verduci, agente istruttore della Polizia Locale.
Vengo a segnalarvi, cari colleghi, l’ennesima aggressione subita da un collega durante il cambio turno nella notte tra il 4 e 5 maggio u.s. Infatti, in quel frangente l’agente Gerardo Maiorano, noto a livello nazionale per le sue performance sportive nell’ambito della corsa su strada, sorprendeva alcuni c.d. “writers” i quali stavano imbrattando con frasi ingiuriose nei confronti della Polizia Locale i muri perimetrali del Comando di Via Mentana. Alla vista dell’agente, costoro si allontanavano rapidamente, ma uno di essi veniva facilmente raggiunto dal collega che mentre si accingeva a fermarlo per gli accertamenti,veniva gettato a terra dall’altro fuggitivo, giunto a dare manforte all’amico; nelmentre trovavasi sull’asfalto, il Maiorano veniva colpito dai “writers” al corpo ed alla testa e gli veniva sottratta la pistola di ordinanza. L’inseguimento riprendeva da parte di altri colleghi provenienti dal Comando, insieme allo stesso Maiorano benchè ferito e sanguinante, e si concludeva poco dopo anche con l’ausilio di altre forze di Polizia con il recupero dell’arma e l’arresto dei malviventi.
Italiani, incensurati e lavoratori: una bravata che costerà carissima a questi due individui, attualmente all’interno della Casa Circondariale di S.Quirico a Monza dove avranno modo di riflettere su quanto commesso. Da segnalare che costoro non sono i soliti sbandati o stranieri, ma “normali” cittadini, come quelli che a Torino hanno commesso le recentinote “prodezze”: occorre ancora di più sensibilizzare i governanti a qualsiasi livello sulla necessità di modificare la cultura del cittadino, insieme al sindacato, attorno alla figura dell’operatore di Polizia Locale. Non un nemico, ma un prezioso elemento per la garanzia della vita civile nella società. Non un gabelliere o un “multificio”, ma ungarante di equità e moralizzazione, dell’ordine e della legalità.
L’operazione della Polizia Locale di Monza dimostra che il livello di guardia è già stato superato ma non vogliamo subire una “sindrome di
accerchiamento”, anche se si è visto che ci sappiamo ben coalizzare e difendere se attaccati: attendiamo la riforma della l.65/86 come primo passo, anche se non sarà la panacea per tutti i mali.
Cordialmente ALESSANDRO VERDUCI
depliant-seminario-25-5-09
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Risposta alle dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta del Mezzogiorno in data 9 maggio 2009 a pagina VIII della Gazzetta di Capitanata dall’Assessore alla Polizia Urbana Giuli Scapato.
Mittente: Antonio Scarpiello Vigile Urbano in pensione
In riferimento alle dichiarazioni rilesciate dall’Assessore alla Polizia Urbana del Comune di Foggia Avv. Giulio Scapato circa la decisione di autorizzare i parcheggiatori a multare gli automobilisti per le violazioni al Codice della Strada riguardanti la velocità e la sosta, non può che esseere espresso una forte dissenso ed un senso di sconforto. Dopo quasi 40 anni di onorato servizio prestato nel Corpo dei Vigili Urbani seppur in un piccolo paesino dell’Umbria, ancora mi sento offeso e preoccupato per ciò che leggo attraverso la stampa. Volendo tralasciare, almeno in questa sede, il fatto che la figura di Avvocato è, per definizione, incompatibile con quella di Assessore alla Polizia Urbana perchè le due professioni sono tutti i giorni in opposizione dinanzi ad un giudice, tentando l’avvocato di demolire, seppur legittimamente, l’operato del Vigile come del poliziotto e del carabiniere, si preme qui sottolineare che quanto proposto è assolutamente inaccettabile. Le cooperative a cui si vogliono affidare queste nuove mansioni (come accade già in poche città italiane con carenza di vigili) per statuto sono obbligate ad assumere in una certa percentuale personale socialmente disagiato. E così, qualora questa proposta trovasse riscontro,  il cittadino foggiano si troverebbe ad essere multato da un individuo dal passato “incerto”. La multa è un atto ufficiale di Polizia Stradale e a contestarlo è e deve essere solo un Pubblico Ufficiale appartenente alle forze dell’ordine che, inquanto tale, è persona al di sopra di ogni sospetto. Quello che un Vigile Urbano, tanto per fare un esempio, scrive o dice e, senza ombra di dubbio verità, perchè questi è un agente di polizia giudiziaria. Le multe che finiscono dinanzi  ai giudici sono alcune volte annullate perchè compilate erroneamente dall’accertatore e non si è mai posta in dubbio la sua veridicità proprio perchè a firma di una persona super partes. Questa tutela nei confronti dei cittadini può essere salvaguardata da chi poliziotto non è? Una infrazione al Codice della Strada accertata e sanzionata da un Vigile Urbano, che che se ne dica, è solo fine ad un obbligo istituzionale e non un modo, da parte dell’accertatore, di far cassa. Questa professionalità non vi sarebbe se a multare fossero perfetti sconosciuti. Ancora, se un parcheggiatore si inventa una multa per ripicca mista ad ignoranza, una volta denunciato a quali sanzioni va incontro? Certamente non a quelle cui andrebbe incontro un Pubblico Ufficiale. Voler dare questo incarico a personale di una ex municipalizzata, quindi, oltre ad essere socialmente pericoloso ed ai limiti della legalità è la ammissione che le multe che si intendono comminare sono solo uno strumento per far soldi e non un deterrente per il rispetto delle regole.
cordiali saluti Antonio Scarpiello
leggo ormai da
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Gent.mo Segretario Generale, mi fa molto piacere informarLa che oggi 20 Ottobre 2009 presso le sale del Giudice di Pace in Palombara Sabina (Roma), i colleghi Alessandro e Guglielmo Marchetti hanno tenuto un corso gratuito di formazione in materia di sicurezza pubblica Legge n. 94/09.
Il corso che ha visto la partecipazione di oltre quaranta agenti, ufficiali e sottufficiali della polizia locale, provenienti da diversi comuni dell’area sabina e dei castelli romani è stato accolto favorevolmente e con entusiasmo anche dal Comandante della locale stazione dei Carabinieri e dal Sindaco Paolo della Rocca che ha portato i saluti a nome del Comune.
Il Sindaco, nel ringraziare il relatore Alessandro Marchetti si è reso pubblicamente disponibile ad intraprendere altre iniziative che la Segreteria Romana e Provinciale del S.U.L.P.M. voglia realizzare.
A breve uscirà anche un articolo sul quotidiano locale “Nuovo Guidonia Tivoli Oggi”, allegato al “Giornale”, in merito al su detto corso.
Tra gli altri erano presenti anche degli appartenenti alla mia categoria dei Guardiaparco della Regione Lazio dei Parchi urbani ed extraurbani, iscritti al nostro sindacato.
Molto interessati alla lezione e speranzosi nel veder approvata la riforma di Legge Quadro sulla Polizia Locale, tengo a precisare che nel Lazio i Guardiaparco sono ben quattrocento e grazie a Guglielmo Marchetti che mi ha dato fiducia il S.U.L.P.M. sta entrando autorevolmente anche in questa realtà lavorativa.
Spero che i colleghi che oggi ci hanno gentilmente fatto da relatori possano sempre  più in seguito, supportarci ed aggiornarci, anche e perchè no con la Sua presenza nel Lazio.
Saluti fraterni
Massimiliano Salvatori – Segr. Prov.le Agg.to sulpm

 

IMG_3351
Foto e immagini dello STAGE GRATUITO DI KRAV MAGA, COMBAT E TATTICHE DI POLICE organizzato da SULPM, ANASPOL E FIKM CON IL MAESTRO ANTONELLO D’AGOSTINO collega della polizia municipale di Torino e ns iscritto, IN COLLABORAZIONE CON FAUSTO BELIA  (sempre ns iscritto alla P.M. di Roma – GSSU e Istruttore FIKM)
riforma
Valle del Sabato
Ten Giannetta Domenico
I mezzi
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IMG_0122
FISCO: ARRIVA LO SPESOMETRO , CI CONTROLLERA’ MENTRE ACQUISTIAMO
A partire dal 1 maggio 2011, ogni volta che una persona acquisterà in negozio un bene di importo superiore a 3.600 euro, dovrà fornire il proprio codice fiscale al commerciante, in modo che quest’ultimo possa trasmetterlo al Fisco, per consentirgli di alimentare lo “spesometro”, o accertamento sintetico. In pratica, un profilo del tenore di vita del contribuente, che serve all’Agenzia delle entrate per individuare scostamenti significativi rispetto ai redditi dichiarati. Per i rapporti tra soggetti economici (imprese, professionisti, partite Iva in generale), invece, nei quali gli scambi di denaro avvengo sempre obbligatoriamente tramite fattura, la soglia oltre la quale scatta l’obbligo di comunicazione è 3 mila euro e la data di entrata in vigore il 1 gennaio 2011. Sono le regole per le nuove comunicazioni delle operazioni Iva, i cui dettagli sono stati resi noti tramite un comunicato del Direttore dell’Agenzia delle entrate, appena pubblicato.
Scopo di tutto ciò è la lotta all’evasione, in buona parte fondata, secondo gli attuali orientamenti del Ministero, sull’accertamento del tenore di vita, lo “spesometro”. Vogliamo sapere cosa compri e come spendi i tuoi soldi – è il ragionamento sottinteso – e se appuriamo che ti puoi permettere certe cose, i redditi che dichiari devono essere all’altezza, altrimenti veniamo da te e devi trovare il modo di giustificarti, se ci riesci. Se non ci riesci, sono guai.
Il provvedimento riguarda tutti i titolari di partita Iva, perciò anche i collaboratori a progetto, a meno che non guadagnino meno di 3 mila euro in un anno. Il documento dell’Agenzia delle entrate specifica infatti che la regola vale anche per tutti i contratti di appalto, di fornitura, di somministrazione e gli altri contratti da cui derivano “corrispettivi periodici”. In questo caso, la soglia dei 3 mila euro si applica a tutto l’anno solare.
di marco giombetti
lettera pubblicata sito ospol dell’ex commissario giuseppe morra risposta segretario generale aggiunto alessandro marchetti
Tanto tuonò che alla fine piovve
SAN GERARDO. SERVIZIO ASSOCIATO DELLA P.M.
Mi chiedo come mai le trasmissioni come le IENE del 06.10.2010 mettono
sempre in ridicolo la nostra categoria e MAI le altre carabinieri -
polizia- guardia di finanza- forestale Quando si tratta di INFANGARE
QUALCUNO CI SIAMO SOLO NOI QUANDO INVECE SI TRATTA DI ELOGIARE SEMPRE
GLI ALTRI , ma io mi chiedo come mai IO AGENTE DI POLIZIA LOCALE CHE
OPERO DA SOLO DICO DA SOLO esposto a mille rischi LA MIA PELLE NON VALE
NIENTE E QUELLA DEGLI ALTRI CHE OPERANO CON GROSSE STRUTTURE ALLE
SPALLE IN OGNI MOMENTO VALE TANTO facciamo tanto rischiando ogni GIORNO
E LA NOSTRA VITA NON VALE NULLA MI VERGOGNO DI QUESTO STATO
blog-polizia
foto-scuola-regione-marche
Riccione 2010 – scontro tra il SULPM e la CGIL – Io c’ero  tra chi ha fischiato la LA CGIL ma cosi scritto sembra un attacco premeditato da dei facinorosi ,invece il rumoreggiare mi è partito dal cuore dall’affronto di chi non si preuccupa di sapere di cosa parla in affronto ai colleghi premiati. Giunchi Roberto vice comandante polizia locale cervia.
UNA BELLA RELAZIONE SULLA POLIZIA GIUDIZIARIA DEL TENENTE COLONNELLO ATTILIO GALLO DI PESCARA
TRAPANI T.S.O – storia di un trattamento sanitario obbligatorio
Secondo Voi,
è mai possibile, che nel 2010 dopo tante sentenze dopo che ormai e
chiaro a tutti, il nostro comandante ci manda a un seminario su
“evoluzione della figura del messo comunale e le novità normative in
tema di notifiche”, dopo averci deriso in una cena tra colleghi di vari
comuni, che noi agenti dovevamo rifiutarci di fare il messo comunale e
lui non ci ha sostenuto come comandante in quanto lui doveva opporsi a
questa situazione insieme a noi,adesso ci manda a un seminario relativo
ai messi comunali, solo perchè indovinate perchè, per non perdere
l’indennità di responsabile di servizio si piega a TUTTO CIò CHE VUOLE
IL SINDACO E i politici , …….per non dire di riposi usufruiti dopo
1 mese, dopo 15 giorni, dopo aver lavorato 11 festivi consecutivi
ecc…… NON HO PAROLE fino a quanto i comandanti sono soggetti al
ricatto economico dei politici non c’è futuro, non è possibile andare a
lavorare tutti i giorni e stare in guerra nel proprio ambiente di
lavoro.
UNO SFOGO.

 

Si trasmette in allegato il comunicato stampa e alcune foto inerenti il Corso
di Specializzazione n. 80/09 “Sicurezza Stradale e Codice della Strada”
riservato agli appartenenti alla Polizia Locale attuato dal Servizio Associato
di Polizia Municipale dei Comuni di Candida, Parolise, Salza Irpina, San Potito
Ultra e Sorbo Serpico, con preghiera di divulgazione.
Distinti Saluti

19/01/2012
Caro Severgnini, pur nella dolorosa commemorazione per la tragedia del vigile urbano di Milano ucciso investito da un “SUV”, mi pongo alcune domande che mi suona strano nessuno si sia posto: 1) perchè sottolineare che si trattava di un SUV e non semplicemente di un criminale? E se fosse stato ucciso investito da una berlina o da una sportiva la sua morte avrebbe avuto un diverso valore? Che non dipenda, tale sottolineatura, dal fatto che al comune di Milano è molto utile in questo momento evidenziare che ci guida un SUV è necessariamente un criminale? (Premetto che NON possiedo un SUV). 2) Ma per fermare un’auto che ritieni sospetta, benedetto figliolo, ti piazzi davanti al cofano ? Perchè se il tizio a bordo non ha nulla da nascondere, anche se gli segnali di fermarsi stando di lato, si ferma comunque e se ha di che fuggire, il posto più cretino dove ti puoi mettere è davanti al cofano.
In sostanza mi/le/vi chiedo: ma non c’è qualche responsabilità di chi ha trasformato i “Vigili Urbani” in “Polizia Locale” soltanto rifacendo le scritte sui mezzi, senza fornir loro adeguati addestramenti? Vi ricordate negli anni ’70/’80 quando Polizia o Carabinieri fermavano un’auto, in che modo l’approcciavano temendo possibili atti terroristici? Insomma, quel povero ragazzo, non doveva morire, ma doveva essere addestrato meglio a gestire queste situazioni. Anche il suo collega ha ammesso di aver reagito male a quanto accaduto, aggrappandosi alla bicicletta del primo rischiando di fare la stessa fine. Solleviamo quindi un serio dubbio sulla preparazione di questi agenti di Polizia Locale, perchè non ci siano altri eventi infausti come questo.
Davide Rizzi, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nato a Rimini il 9 novembre 1938- Deceduto a Savignano sul Rubicone (FC) il 26 ottobre 1987

IL VIGILE BUONO
Così i cittadini di Savignano sul Rubicone chiamano il loro vigile Aurelio Zaghini.Il 27 ottobre 1987 è una uggiosa sera d’autunno e Aurelio Zaghini è in servizio. Verso le 19 il vigile buono arriva nei pressi di una gioielleria, in pieno centro storico, dove due malfattori hanno appena messo a segno una rapina a mano armata. Aurelio Zaghini corre all’inseguimento dei rapinatori che stanno fuggendo con il bottino. L’agente, nonostante siano già stati sparati diversi colpi, prosegue nella sua azione senza esitare di fronte al pericolo imminente. Aurelio Zaghini cade a terra raggiunto da un colpo mortale all’addome. La morte del vigile buono sconvolge la tranquilla vita di Savignano, lasciando attoniti tutti i concittadini. I feroci assassini, nonostante ricerche e approfondite indagini da parte delle forze dell’ordine, non sono mai stati assicurati alla giustizia. Aurelio Zaghini era sposato e padre premuroso di tre figlie ancora in giovane età.


ANGELO VERSACI
Vigile Urbano
4 Settembre 1990 Calanna (RC). Ucciso a 43 anni dalla ‘Ndrangheta


Ebbene, se devo tornare ad essere un vigile urbano come loro, sarebbe solo un grandissimo onore.
…Senza contare tutti gli altri morti prima, dopo e durante quel periodo di “trent’anni fa’”
…ma che se ne stiano zitti, che manco sanno cosa facevano i vigili 30 anni fa’: lavoravano, e morivano, proprio come accade oggi, ecco cosa facevano…

Carlo Buttarelli

UN PLAUSO AI COLLEGHI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA PARATA DEL 2 GIUGNO. BELLI, ORGOGLIOSI ED ALTA

Carlo Moscatelli CARO COMANDANTE, DOPO LUNGHE LOTTE INTESTINE, GRAZIE AL SINDACATO
S.U.L.P.M., LA POLIZIA LOCALE E’ ORGOGLIOSA DI SFILARE IN VIA DEI FORI IMPERIALI.
NON SCORDIAMOCI CHE LA TRIPLICE HA OSTACOLATO QUESTO EVENTO PER ANNI, E ORA TUTTI SIAMO ORGOLGLIOSI DI PARTECIPAR A QUESTA MANIFESTAZIONE NAZIONALE!
P.S. DIMENTICAVO IL COMANDO GENERALE DEL CORPO SE NE E’ SEMPRE STRAFEGATO.

Graziano Fiorucci si, belli e fieri………..nonostante tutto! unico grande rammarico, non potervi partecipare! orgoglioso di esserne stato parte, ma ora…………….!!!!!!!??????

Carlo Moscatelli NON SCORDIAMOCI DI DIRE GRAZIE AL S.U.L.P. L. CARO GRAZIANO, GLI ELOGI OLTRE AL SIG. COMANDANTE VANNO FATTI A TUTTA LA DIRIGENZA DI UN SOLO SINDACATO.
iL COMANDO DEL CORPO E’ STATO SEMPRE LATITANTE, LO SAPEVI?????
LO SAPEVI DELLE LOTTE CHE SONO STATE FATTE??
SE NON LO SAI DOCUMENTATI.

Graziano Fiorucci si lo sapevo ma…era solo un momento di struggente riflessione

Carlo Moscatelli LO SAPEVI E NON HAI COMMENTATO ahi ahi ahi ahi
HAI PERSO PUNTI IMPORTANTI

Carlo Buttarelli

No comment …

Carlo Moscatelli

GRAZIE S.U.L.P.M. GRAZIE S.U.L.P.M. GRAZIE S.U.L.P.M.
GRAZIE S.U.L.P.M. GRAZIE S.U.L.P.M. GRAZIE S.U.L.P.M.

Copia di art.192 gianluc

Regioni, Dipartimenti e Città Metropolitane